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Categoria: Comunicati stampa

INFORMAZIONE "LA STAMPA" DEL 19 OTTOBRE

PRODUTTORI  MOSCATO D’ASTI ASSOCIATI:
«AGRINSIEME, VI SPIEGO L'ACCORDO SULLE UVE MOSCATO»

La vendemmia nei vigneti di Moscato è terminata da pochi giorni e, dopo le dichiarazioni di paternità da parte di Agrinsieme Moscato, come da avviso pubblicitario a mezzo stampa nel mese di settembre, in merito all'intesa su prezzo, resa delle uve e abolizione delle trattenute, la Produttori  Moscato d’Asti  intende rispondere con alcune considerazioni che mirano a fare chiarezza su come si sia realmente arrivati ad ottenere i 106,5 euro/quintale.
A parlare è il presidente Giovanni Satragno: «I componenti di Agrinsieme Moscato, con le loro dichiarazioni, hanno dimostrato la propria  inesperienza.  Con la parte industriale – il cui comportamento è sicuramente molto discutibile e logica conseguenza di un palese vantaggio – non si prendono accordi fuori dalla Commissione Paritetica e cioèsenza consultare l'intera filiera!

Il punto fondamentale riguarda proprio il prezzo delle uve: «Leggendo il verbale del 7 luglio della Commissione Paritetica, le dichiarazioni di Agrinsieme Moscato risultano difformi rispetto alla successione degli avvenimenti, poiché il prezzo finale di 106,5 euro/quintale è stato ottenuto grazie alla Produttori  Moscato d'Asti ed alla Coldiretti. Per la precisione, il prezzo è stato portato da 105,5 a 106,5 euro/quintale, con un vantaggio finale per il comparto di 1 milione di euro. E se la componente agricola,  fosse stata più unita, il prezzo finale sarebbe stato molto più soddisfacente».  Gli spunti di riflessione non mancano: «Considerando il prezzo unitario relativamente basso domando ad Agrinsieme: lo sapete che la maggior parte dei produttori singoli hanno trattato un aumento del prezzo personalmente con gli acquirenti delle loro uve? Saranno soddisfatti, invece, i soci delle cantine sociali, di essere remunerati con il prezzo di accordo che è inferiore? A questo punto è come se si fossero realizzatecategorie di produttori di serie A e diproduttori di serie B. E questo grazie a chi? Le mie domande sono la logica conseguenza del vostro comportamento. » E Giovanni Satragno  continua: «Il reddito di 12.500 euro/ettaro proposto da Agrinsieme Moscato si è dimostratoper quel che è, cioè soltanto teorico e astratto, parametrandosi sulla massima – teoricamente e astrattamente – produttività per ettaro, impensabile quest’anno per ragioni stagionali e giammai raggiungibile. Il reddito teorico e la massima resa non sono possibili per le zone vocate che caratterizzano l’eccellenza del Moscato, per cui si è data concretezza alla strada di dequalificazione dello stesso Moscato nella sua ottimale tipicità.  Io ritengo che sarebbe stato meglio adeguare il prezzo dell'uva, considerato che l'industria ha pagato esattamente la stessa cifra dell'anno precedente, cioè 106,5 euro/quintale! Che sforzo sovrumano!!!

È possibile perdere notti intere a Torino, in Regione, per spuntare lo stesso esborso dell’anno precedente?

Sembrerebbe quasi che Agrinsieme non si renda conto delle esigenze concrete che premono sui produttori e – in tal modo – compromette una reale interlocuzione con l’industria: basata sulle effettive e concrete esigenze delle parti.

Se consideriamo anche l’eliminazione delle trattenute, di cui avete vantato la paternità, sarà difficile vedere ancora promozione sul Moscato d’Asti,essenziale per sostenere l’insostituibile significato della produzione viticola.

Noi della Produttori  Moscato  riteniamo che il successo si possa ottenere solo  sia guardando alla qualità che adeguando il prezzo: senza essere abbagliati dalle proposte di quantità da parte degli industriali e senza il senso del reale, determinato dalla stagione e dai territori che producono il migliore Moscato, i quali, invece di essere premiati, vengono penalizzati. È singolare che tutto ciò sia “frainteso” da Agrinsieme, che sembra informare le proprie linee guida al commercio di prodotti totalmente diversi dalle uve: come fossero avvezzi a trattare prodotti il cui reddito viene deciso solo in base al peso, come accade,  per esempio, con le zucche e le pietre di Langa.

Le nostre considerazioni vengono rese note per spiegare  come si è arrivati a quest’ultimo accordo ».
 

                                                                           Il Presidente Giovanni Satragno

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